L’obbiettivo dell’articolo è quello di evidenziare il fil rouge che lega le difficoltà attuali del sistema democratico rappresentativo e partecipativo con il principio di sussidiarietà, anch’esso con i suoi limiti di fronte ad una sottovalutazione della crisi mondiale di valori e ad una globalizzazione senza regole. Partendo dal principio, che quando si confondono fini e mezzi e quando gli strumenti assumono una autonomia tale da essere un idolo, occorre intervenire per riadattare gli strumenti ai fini, per evitare il disastro, la via d’uscita è il ricorso al pensiero francescano, fondato sul primato della libertà sulla razionalità e della volontà sull’intelletto, il quale propone le modalità di relazioni positive tra pubblico e privato, nonché il concorso virtuoso tra cittadini e istituzioni. Si delinea così un modello di sussidiarietà reciproca, e quindi circolare – in aggiunta a quella verticale e orizzontale – in grado di favorire una crescita della collettività e una democrazia più compiuta.
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